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TAXEDU

Le tasse

 

Definizione e tipologie

Le imposte possono avere varie forme, ma corrispondono al denaro riscosso da uno Stato. Questo denaro viene poi usato per finanziare strutture o servizi particolari, come ospedali, scuole, musei, biblioteche, ecc. Le imposte personali più comuni sono:
  • imposta sul reddito (una percentuale dei guadagni personali data allo Stato);
  • imposta sui consumi: IVA (imposta sul valore aggiunto) e le imposte sul consumo di tabacco, alcool, prodotti energetici e alcuni beni specifici, come il caffé in Germania;
  • imposta sulla proprietà (basata sul valore della terra e sui beni immobili);
  • tariffe/dazi doganali (tassa sui beni importati al fine di sostenere le aziende nazionali);
  • accisa (imposta indiretta sulla vendita di un particolare bene);
  • imposta ambientale (un costo addizionale aggiunto al prezzo di acquisto o di uso di prodotti o attività inquinanti, che scoraggia il loro consumo e la loro produzione);
  • plusvalenze (un tipo di tassa sulle plusvalenze, che sono i profitti ottenuti da un investitore quando si ha una vendita di un bene a un prezzo più alto di quello di acquisto);
  • imposta sulle successioni (una tassa pagata sul denaro o sulle proprietà ereditate da qualcun altro dopo la sua morte).
Le tasse riscosse vanno direttamente nel bilancio nazionale, mentre le tariffe e i dazi doganali sono riscossi a livello nazionale ma vanno al bilancio dell’UE.

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In quanto cittadino dell’UE hai diritto a studiare in qualsiasi università dell’UE (a condizione tu abbia i requisiti richiesti per l’ammissione). Il pagamento della retta all’università può dipendere dalla portata dei finanziamenti che l'Università riceve dallo Stato e/o dal reddito familiare dello studente. Per esempio, in Scozia si può frequentare l’università gratuitamente, mentre in Italia, bisogna pagare (l’ammontare è definito da ciascuna università).
 
Scopri di più sul sistema in vigore in ogni Paese qui.
 
Hai trovato il lavoro dei tuoi sogni? Congratulazioni! Come probabilmente saprai, cominciare a lavorare significa anche cominciare a pagare l’imposta sul reddito, sulla base delle tue entrate.

Il Paese in cui sei residente ai fini fiscali può tassare il tuo reddito mondiale totale, da lavoro e da capitale. Questo comprende stipendi, pensioni, indennità, redditi provenienti da proprietà o da altre fonti, o guadagni provenienti dalla vendita di una proprietà.

Ogni Paese ha la sua definizione di residenza fiscale.
Normalmente sarai considerato residente ai fini fiscali nel Paese dove vivi per più di sei mesi l’anno;
Se passi meno di sei mesi l’anno in un altro Paese dell’UE, normalmente rimarrai residente ai fini fiscali nel tuo Paese.
 
Scopri qui come funziona l’imposta sul reddito se vivi in più di un Paese dell’UE.
 
Congratulazioni! L’Europa ha bisogno di più imprenditori! Creare un’azienda nell’UE adesso è più facile di prima. Devi soltanto tener conto degli obblighi fiscali – come ad esempio richiedere la partita IVA.

 

 

 

Frode fiscale ed evasione fiscale

 
 
Quando una persona o un’azienda intenzionalmente non paga le imposte dovute, è una perdita per i bilanci pubblici. Questo avviene quando una persona o un’azienda:
 

fornisce deliberatamente informazioni false in una dichiarazione dei redditi o paga meno della somma completa;

 

deposita denaro in conti bancari stranieri senza dichiararlo o pagare le tasse su di esso;

 

fa una “pianificazione fiscale aggressiva”, sfruttando i limiti della legge per ridurre al minimo le tasse da pagare.

Quali sono le conseguenze?

La frode fiscale e l'evasione fiscale limitano la capacità del Paese di raccogliere fondi e di attuare politiche economiche e sociali. Ciò potrebbe significare tagli dei finanziamenti per i servizi pubblici quali l'assistenza sanitaria o l'istruzione.

Il mio governo e l'UE
chi fa ciò?

La responsabilità per combattere la frode fiscale e l'evasione è dei singoli Paesi. Tuttavia, in un mondo sempre più globalizzato, l'UE fornisce un quadro di riferimento e supporta i Paesi sulle questioni fiscali transfrontaliere. Per esempio, la legislazione dell'UE favorisce la collaborazione tra le autorità fiscali nazionali.

Scopri come l’UE combatte la frode fiscale e l’evasione fiscale.

"Frode fiscale e evasione fiscale UE: la parte mancante": guarda il video.

 

 

 

La contraffazione

 
Impara ad evitare di comprare prodotti falsi

I diritti di proprietà intellettuale garantiscono che l’impegno creativo e inventivo sia premiato e che siano incoraggiati gli investimenti in prodotti nuovi e più efficienti. Inoltre, stimolano la creazione di posti di lavoro nell’economia odierna, basata sulla conoscenza.

 

La violazione dei diritti di proprietà intellettuale è dannosa perché riduce le entrate delle aziende e dello Stato, reprime gli investimenti e l’innovazione e ostacola la crescita economica. Il risultato sono la perdita di posti di lavoro e una riduzione della ricchezza (prodotto interno lordo o PIL). Inoltre, i beni che violano i diritti di proprietà intellettuale possono essere nocivi per i consumatori, perché è probabile che non siano conformi agli standard di salute e sicurezza.

Guida online per individuare falsi.

Le autorità doganali degli Stati membri dell’UE sono in prima linea per evitare che entrino nel mercato dell’UE prodotti che violano i diritti di proprietà intellettuale. Scopri di più sul quadro normativo dell’UE.

“The real price of fake goods”: guarda il video.

 

 
ONG,
fondazioni,
donazioni di beneficienza
 

In alcuni Paesi, quando si dona una somma di denaro a organizzazioni non governative (ONG), fondazioni, enti di beneficienza - da quelli che finanziano la ricerca medica a quelli che si occupano degli edifici storici – si può avere una detrazione fiscale.

 

Il Belgio e la Romania sono tra i Paesi nei quali è possible indicare le donazioni fatte per beneficienza nella propria dichiarazione dei redditi. Così, una parte di quello che si è donato viene restituito al donatore (a condizione che la donazione sia stata fatta a un ente riconosciuto).

Dati e cifre nell’UE

  • Nel 2015, il gettito fiscale (compresi i contributi sociali) nei 28 Paesi dell’UE è stato pari al 40 % del prodotto interno lordo (valore monetario di tutti i beni e servizi finiti prodotti all’interno dei confini nazionali in un periodo di tempo specifico), e ha rappresentato circa l'89 % delle entrate totali del governo.
  • In Europa, il rapporto tra gettito fiscale del 2015 e PIL è stato il più alto in Francia (47,9 % del PIL), Danimarca (47,6 %) e Belgio (47,5 %). Le percentuali più basse si sono avute in Irlanda (24,4 %), Romania (28,0 %), Bulgaria (29,0 %), Lituania (29,4 %), Lettonia (29,5 %) e Svizzera (28,1 %). Clicca qui per visualizzare i risultati di tutti i Paesi dell’UE.
  • Il gettito fiscale varia da un anno all’altro. Le ragioni principali sono i cambiamenti dell’attività economica (livelli di occupazione, vendita di beni e servizi, ecc.) e la legislazione fiscale (aliquote fiscali, imponibile, soglie, esenzioni, ecc.).
  • La crisi economica – insieme alle misure di politica fiscale – ha avuto un impatto enorme sul livello e sulla composizione del gettito fiscale nel periodo 2009-2015. Molti Paesi hanno quindi dovuto introdurre tagli alle spese.
  • Si pagano le tasse quando si gioca alla lotteria! Alcuni Paesi, tra cui l’Italia, hanno imposto una tassa sui biglietti della lotteria.